CORSI IN SICUREZZA CHIETI - RSPP MODULO B4

Post# A39560 · SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

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RSPP MODULO B4 - DURATA DEL CORSO 48 ORE

Lezione 1 PRESENTAZIONE DEL CORSO: Aspetti giuridico normativi metodologia del corso, l’aggiornamento obbligatorio. VALUTAZIONE DEI RISCHI: - Obiettivi della valutazione dei rischi (Art. 28 D.L.gs. 81/08); - Analisi dei pericoli e dei rischi: sequenza logica (fase preliminare, identificazione dei fattori di rischio e dei lavoratori esposti, stima dell’entità di esposizione ai pericoli, stima della gravità e della probabilità degli effetti, programmazione o messa in atto delle misure di prevenzione); - Ruolo del Datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (Artt. 17-18-19 D.L.gs. 81/08); - Elementi per la costruzione di una matrice.

Lezione 2 ANALISI DEI RISCHI: Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi Rischi derivanti dall’organizzazione del lavoro: Ambienti di lavoro (Allegato IV D.L.gs. 81/08); La movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI D.L.gs. 81/08); Movimentazione, sollevamento, mezzi di trasporto (Allegato V Parte II); IL RISCHIO INFORTUNI; Rischio elettrico; Rischio meccanico; macchine ed attrezzature Rischio di particolari attrezzature; Rischio cadute dall’alto. Valutazione del rischio senza misurazioni: quando e perché.

Lezione 3 ANALISI DEI RISCHI (parte II): IL RISCHIO CHIMICO (Titolo IX D. Lgs. 81/08): Gas, vapori, fumi; Polveri, fumi, nebbie; Liquidi; Etichettatura. IL RISCHIO FISICO (Titolo VIII D. Lgs. 81/08): Rumore; Vibrazioni; Microclima; Illuminazione; RadiazioniVideoterminali. RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI. IL RISCHIO BIOLOGICO (Titolo X D. Lgs. 81/08). GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: Dispositivi di prevenzione collettivi ed individuali. Caratteristiche e scelta dei dispositivi di protezione individuali.

Lezione 4 ESERCITAZIONE: Applicazione pratica della matrice su un modello predisposto e su singoli casi aziendali

Lezione 5 Discussione ed analisi delle esercitazioni sulla matrice Contenuti del documento di valutazione dei rischi (i criteri adottati, le conclusioni della valutazione, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, il programma di attuazione di ulteriori misure previste per un miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza). Situazioni critiche che possono dar luogo a situazioni di emergenza Il miglioramento continuo

Lezione 6 ESERCITAZIONE SUI RISCHI SPECIFICI descrizione di un’industria della carta, eseguita sulla matrice e su immagini di un macchinario e valutazione delle operazioni eseguite dal lavoratore. I RISCHI ORGANIZZATIVI E TRASVERSALI

Lezione 7 I RISCHI SPECIFICI, APPROFONDIMENTI: RISCHIO CHIMICO: strategie di monitoraggio, sistemi di campionamento; dispositivi di protezione collettivi; gestione del rischio residuo: dispositivi di protezione individuale; scelta del DPI adatto per la protezione delle vie respiratorie, del viso e degli occhi, delle mani e della pelle; lavorazione del legno: polveri di legno duro e legno tenero DEFINIZIONE DI PERICOLO BIOLOGICO: infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutrabilizzibilità; orientamenti per la valutazione del rischio; metodi per la stima del rischio; indicazioni per la sorveglianza sanitaria; misura dei microrganismi aerodispersi; misura della contaminazione biologica di superficie. I PRINCIPI DEL METODO HACCP

Lezione 8 I RISCHI SPECIFICI, APPROFONDIMENTI: RUMORE E VIBRAZIONI: Metodi per la scelta del DPI corretto. Azioni conseguenti la misura del rumore in ambiente confinato; Vibrazioni trasmesse al sistema mano – braccio, trasmesse al corpo intero. Effetti sulla salute. ESERCITAZIONE Costruzione di una matrice specifica di un’industria. Identificazione dei rischi connessi alle mansioni ed alle lavorazioni.

Lezione 9 IMPIANTO ELETTRICO, MESSA A TERRA, SCARICHE ATMOSFERICHE: verifiche dell’impianto elettrico, della messa a terra, dell’impianto contro le scariche atmosferiche; gli impianti in luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio"; l’elettrocuzione, LE ATMOSFERE ESPLOSIVE: quando e perché.

Lezione 10 MOVIMENTAZIONE MANUALE E MECCANICA DEI CARICHI MMC E MOVIMENTI RIPETITIVI (WMSDS): Procedure, modelli e criteri di valutazione del rischio connesso alla MMC; Modello raccomandato per il calcolo del limite di peso (NIOSH); Indicatori di rischio e azioni conseguenti PATOLOGIE CORRELATE ALLA MMC: Definizione del termine Work Related Muscoloskeletal Disorder e patologie correlate; Incidenza delle patologie correlate a movimenti ripetitivi . MOVIMENTAZIONE MECCANICA DEI CARICHI – MACCHINE E ATTREZZATURE: imbracatura dei carichi, sollevamento e movimentazione; il registro delle manutenzioni periodiche secondo le linee guida ISPESL; infortuni e manutenzione; concetto di efficienza, efficacia, economicità; valutazione dei rischi delle macchine, pericoli delle macchine (meccanici e non), protezioni delle macchine secondo le norme UNI EN; Direttive CEE

Lezione 11 ESERCITAZIONE: descrizione di un’industria della lavorazione della carta, eseguita sulla matrice e su immagini di un macchinario e descrizione delle operazioni eseguite dal lavoratore. VALUTAZIONE DEI RISCHI Identificazione delle fasi lavorative dove è più probabile la MMC; calcolo del limite di peso raccomandato. LA GESTIONE DELLE EMERGENZE: Primo soccorso. L’influenza della viabilità dei luoghi di lavoro sugli accadimenti e sul sistema di soccorso

Lezione 12 ANALISI DEI RISCHI: LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: Misure di protezione passiva; Vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti; Attrezzature ed impianti di estinzione; Sistemi di allarme; Segnaletica di sicurezza; Impianti elettrici di sicurezza; Illuminazione di sicurezza. Procedure da adottare quando: - si scopre un incendio; - in caso di allarme; Modalità di evacuazione; Modalità di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento; Esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali – operative; Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento; Presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute. etc.). Il D.M. 10 Marzo 1998.

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I CORSI VENGONO SVOLTI DA DOCENTI PROFESSIONISTI E/O ESPERTI NEL SETTORE SICUREZZA SUL LAVORO

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Giovedì, 07 Gennaio, 2016

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