CORSI IN SICUREZZA CHIETI - RSPP MODULO B5

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RSPP MODULO B5 - DURATA DEL CORSO 68 ORE

PRESENTAZIONE DEL CORSO: Aspetti giuridico normativi metodologia del corso, l’aggiornamento obbligatorio. VALUTAZIONE DEI RISCHI: - Obiettivi della valutazione dei rischi (Art. 28 D.L.gs. 81/08); - Analisi dei pericoli e dei rischi: sequenza logica (fase preliminare, identificazione dei fattori di rischio e dei lavoratori esposti, stima dell’entità di esposizione ai pericoli, stima della gravità e della probabilità degli effetti, programmazione o messa in atto delle misure di prevenzione); - Ruolo del Datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (Artt. 17-18-19 D.L.gs. 81/08); - Elementi per la costruzione di una matrice.

ANALISI DEI RISCHI: Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi RISCHI DERIVANTI DALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: Ambienti di lavoro (Allegato IV D.L.gs. 81/08); La movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI D.L.gs. 81/08); Movimentazione, sollevamento, mezzi di trasporto (Allegato V Parte II); IL RISCHIO INFORTUNI; Rischio elettrico; Rischio meccanico; macchine ed attrezzature, Rischio di particolari attrezzature; Rischio cadute dall’alto Valutazione dei rischi senza misurazioni: quando e perché.

ANALISI DEI RISCHI: IL RISCHIO CHIMICO (Titolo IX D. Lgs. 81/08) IL RISCHIO FISICO (Titolo VIII D. Lgs. 81/08). RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: Dispositivi di prevenzione collettivi ed individuali. Caratteristiche e scelta dei DPI

ESERCITAZIONE: Applicazione pratica della matrice su un modello predisposto e su singoli casi aziendali

DOCUMENTI ED EMERGENZE Discussione ed analisi delle esercitazioni sulla matrice Contenuti del documento di valutazione dei rischi: i criteri adottati, le conclusioni della valutazione, l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, il programma di attuazione di ulteriori misure previste per un miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. Situazioni critiche che possono dar luogo a situazioni di emergenza. Il miglioramento continuo.

RISCHI SPECIFICI: RISCHIO ESPLOSIONE Classificazione dei luoghi pericolosi; Prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive. Norme CEI EN relative ai luoghi soggetti ad atmosfere esplosive, prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive. Gestione del rischio residuo: DPI Collettivi ed individuali.

RISCHI SPECIFICI: RISCHIO CHIMICO Titolo IX Capo I D. Lgs. 81/08 Definizione di agente chimico e agente chimico pericoloso; Proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche; Modalità di utilizzo o presenza sul posto di lavoro; Classificazione agenti chimici pericolosi; Proprietà pericolose dell’agente: frasi di rischio "R“, frasi di sicurezza "S“; Valori limite, valori soglia: TLV.

RISCHI SPECIFICI: RISCHIO CHIMICO Classificazione del rischio chimico, quando il rischio chimico è definibile "rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori“. Obblighi del datore di lavoro. I dispositivi di protezione collettivi ed individuali. Il rischio chimico e la sorveglianza sanitaria.

RISCHI SPECIFICI: AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI: Titolo IX Capo II D. Lgs. 81/08; Definizione di agente cancerogeno e/o mutageno; Cancerogenesi, mutagenesi. Classificazione delle materie prime: Frasi di rischio; Contenuti della scheda di sicurezza; responsabilità. Sostanze emesse durante le attività lavorative. Sostanze per le quali sono vietate produzione, lavorazione ed impiego. Divieti per lavorazioni con esposizioni a cancerogeni da parte di particolari categorie. Il rischio da agenti cancerogeni e mutageni e la sorveglianza sanitaria. VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Valutazione dell’esposizione; Le misurazioni di igiene industriale; Valori limite, Livelli di esposizione; Lavoratori potenzialmente esposti; Lavoratori esposti.

RISCHI SPECIFICI: IMPIANTO ELETTRICO, MESSA A TERRA, SCARICHE ATMOSFERICHE: Verifiche dell’impianto elettrico, della messa a terra, dell’impianto contro le scariche atmosferiche; gli impianti in luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio"; l’elettrocuzione

RISCHI SPECIFICI: MMC e Movimentazione meccanica dei carichi Movimentazione manuale dei carichi: Procedure, modelli e criteri di valutazione del rischio connesso alla MMC; Modello raccomandato per il calcolo del limite di peso (NIOSH); Indicatori di rischio e azioni conseguenti. Patologie correlate alla MMC. Movimentazione meccanica dei carichi – macchine e attrezzature: Imbracatura dei carichi, sollevamento e movimentazione; Valutazione dei rischi delle macchine secondo le norme UNI EN; Pericoli delle macchine (meccanici e non) secondo le norme UNI EN; Protezioni delle macchine secondo le norme UNI EN; Il registro delle manutenzioni periodiche secondo linee guida ISPESL; Infortuni, sicurezza e manutenzione; Concetto di efficienza, efficacia, economicità

argomento RISCHI SPECIFICI: RISCHIO BIOLOGICO: Pericolo biologico Titolo X D. Lgs. 81/08 - Infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità - Orientamenti per la valutazione del rischio - Indicazioni per la sorveglianza sanitaria - Misura dei microrganismi aerodispersi - Misura della contaminazione biologica di superficie - Dispositivi di protezione collettiva Gestione del rischio residuo: scelta dei dispositivi di protezione individuale

RISCHI SPECIFICI: LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: Misure di protezione passiva; Vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti; Attrezzature ed impianti di estinzione; Sistemi di allarme; Segnaletica di sicurezza; Impianti elettrici di sicurezza; Illuminazione di sicurezza. Procedure da adottare quando si scopre un incendio; Procedure da adottare in caso di allarme; Modalità di evacuazione; Modalità di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento; Esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali – operative; Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento; Presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute. etc.). Il D.M. 10/03/1998.

RISCHI SPECIFICI, RADIAZIONI: i campi elettromagnetici; Sorgenti elettriche e magnetiche negli ambienti industriali. RISCHI FISICI: RUMORE: strategie di monitoraggio, analisi di frequenza e banda d’ottava; Metodi per la scelta del DPI corretto: Azioni conseguenti la misura del rumore in ambiente confinato; VIBRAZIONI: trasmesse al sistema mano-braccio, trasmesse al corpo intero. Effetti sulla salute. Valutazione del rischi senza misurazioni: quando, come e perché. MICROCLIMA e ILLUMINAZIONE, differenziazioni tra situazioni di nocività e situazioni di scomodità o di malessere. VDT: Uso di attrezzature munite di videoterminali.

LE EMERGENZE: L’influenza della viabilità dei luoghi di lavoro sugli accadimenti e sul sistema di soccorso. La segnaletica di sicurezza. Il PRONTO SOCCORSO AZIENDALE: organizzazione e attrezzature di primo soccorso.

RISCHI SPECIFICI: Il RISCHIO DI ESPLOSIONE. Direttiva 1999/92/CE del 16/12/1999 prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive Gestione del rischio residuo: DPI Collettivi ed individuali, Caratteristiche e scelta dei dispositivi di protezione individuale.

ESERCITAZIONE ANALISI RISCHI ATTIVITÀ LAVORATIVA: compilazione di una o più check list relative alla varie mansioni, attività, reparti, di una industria settore chimico

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Venerdì, 29 Gennaio, 2016

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