CORSI IN SICUREZZA CHIETI- RSPP MODULO B1

Post# A39537 · SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

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RSPP MODULO B1 - DURATA DEL CORSO 36 ORE

Lezione 1 PRESENTAZIONE DEL CORSO: Aspetti giuridico normativi metodologia del corso, l’aggiornamento obbligatorio. VALUTAZIONE DEI RISCHI: - Obiettivi della valutazione dei rischi (Art. 28 D.L.gs. 81/08); - Analisi dei pericoli e dei rischi: sequenza logica (fase preliminare, identificazione dei fattori di rischio e dei lavoratori esposti, stima dell’entità di esposizione ai pericoli, stima della gravità e della probabilità degli effetti, programmazione o messa in atto delle misure di prevenzione); - Ruolo del Datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (Artt. 17-18-19 D.L.gs. 81/08); - Elementi per la costruzione di una matrice.

Lezione 2 ANALISI DEI RISCHI: Criteri e strumenti per la individuazione dei rischi RISCHI DERIVANTI DALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: Ambienti di lavoro (Allegato IV D.L.gs. 81/08); La movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI D.L.gs. 81/08); Movimentazione, sollevamento, mezzi di trasporto (Allegato V Parte II); IL RISCHIO INFORTUNI; Rischio elettrico; Rischio meccanico; macchine ed attrezzature, Rischio di particolari attrezzature; Rischio cadute dall’alto. Valutazione del rischio senza misurazioni: quando e perché.

Lezione 3 ANALISI DEI RISCHI : Documento di valutazione dei rischi: Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio La classificazione dei rischi in relazione alla normativa La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di salute e sicurezza

Lezione 4 ESERCITAZIONE: Applicazione pratica della matrice su un modello predisposto e su singoli casi aziendali

Lezione 5 ANALISI DEI RISCHI: Il Rischio di esplosione. Direttiva 1999/92/CE del 16/12/1999 prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a rischio specifico di atmosfere esplosive Gestione del rischio residuo: DPI Collettivi ed individuali, Caratteristiche e scelta dei dispositivi di protezione individuale.

Lezione 6 RISCHI SPECIFICI IN AGRICOLTURA: RISCHI DI NATURA FISICA: rumore, vibrazioni, MMC, microclima, illuminazione, esposizione a radiazione solare, esposizione a calore. RISCHI DI NATURA CHIMICA: composti e sostanze, TLV; Gas, vapori, fumi, polveri, fumi, nebbie. Leggere e capire la scheda di sicurezza; Frasi R (rischio) e S (sicurezza); Etichettatura delle sostanze e dei composti. RISCHI DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI EFFETTI: allergizzante, sensibilizzante, gastroenterico, neurologico, cancerogeno, mutageno, teratogeno.

Lezione 7 RISCHI SPECIFICI IN AGRICOLTURA RISCHI DI NATURA BIOLOGICA: batteri, virus, macro e micro parassitari: anchilostomiasi, actinomiceti termofili; Caratteristica di pericolosità: infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità; Le zoonosi: da contatto diretto con animali, da punture di zecche; Gestione del rischio nell’attività agricola. Le tossinfezioni. VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE NELL’ATTIVITÀ AGRICOLA. GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: protezione delle vie respiratorie, degli occhi e del viso, dell’udito, delle mani e della pelle, dei piedi. Criteri per una corretta scelta dei DPI

Lezione 8 ESERCITAZIONE Rischi specifici in agricoltura Applicazione pratica di una matrice di settore Macchine e attrezzature per il trattamento delle deiezioni: carrobotte, agitatore, albero cardanico. Individuazione dei rischi e soluzioni.

Lezione 9 ANALISI DEI RISCHI: LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: Misure di protezione passiva; Vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti; Attrezzature ed impianti di estinzione; Sistemi di allarme; Segnaletica di sicurezza; Impianti elettrici di sicurezza; Illuminazione di sicurezza. Procedure da adottare quando si scopre un incendio; Procedure da adottare in caso di allarme; Modalità di evacuazione; Modalità di chiamata dei servizi di soccorso; Collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento; Esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali – operative; Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento; Presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute. etc.). Il D.M. 10 Marzo 1998.

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Mercoledì, 31 Ottobre, 2012

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